Giornata del Creato

Come ogni anno, il 1º settembre la Chiesa celebra la giornata del creato. Lo fa attingendo da un’antica tradizione ecclesiale orientale secondo la quale, proprio in questo giorno, Dio, per un amorevole e inspiegabile disegno, avrebbe creato il mondo. Come ci ricorda Papa Francesco, “l’intero universo materiale parla dell’amore di Dio” (Laudato Si’ 84).
L’odierna ricorrenza e il mese che oggi si apre ci offrono, pertanto, l’opportunità per celebrare quanto di bello abbiamo ricevuto dall’amore gratuito del Creatore. Non solo. Ci invitano anche a riflettere sulla responsabilità che ogni creatura ha nel custodire l’opera di Dio. Egli, infatti, dopo l’atto creativo, non ha lasciato il mondo in balia di se stesso, ma ha incaricato l’essere umano di “coltivare e custodire” il giardino (Gen 2,15).
Siamo amministratori, custodi, non proprietari, né tantomeno despoti.
Siamo stati all’altezza di quanto il creatore ci ha affidato? Il cambiamento climatico, con tutti i suoi disastrosi effetti – compresa la grande siccità dalla quale il nostro territorio è afflitto – sembrano propendere per una risposta negativa.
Necessitiamo, allora, di una conversione. Una conversione che, nell’imminenza del prossimo Giubileo, ci spinge a guardare alla casa comune con speranza e impegno. Per Papa Francesco questa conversione radicata nella speranza “consiste nel passare dall’arroganza di chi vuole dominare sugli altri e sulla natura – ridotta a oggetto da manipolare –, all’umiltà di chi si prende cura degli altri e del creato. «Un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso» (Laudate Deum, 73), perché il peccato di Adamo ha distrutto le relazioni fondamentali di cui l’uomo vive: quella con Dio, con sé stesso e gli altri esseri umani e quella con il cosmo. Tutte queste relazioni devono essere, sinergicamente, ristabilite, salvate, “rese giuste”. Nessuna può mancare. Se ne manca una, tutto fallisce”.
Uniamo allora le nostre forze. Tutti possiamo fare qualcosa. Tutti, nei piccoli e semplici gesti e abitudini quotidiani, possiamo invertire la rotta e prenderci cura, con passione e responsabilità, di questo meraviglioso mondo che Dio ha affidato alle nostre povere mani.
+ Giuseppe Favale

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