Partecipando al pellegrinaggio diocesano in Terra Santa, abbiamo avuto il privilegio di costituire un piccolissimo anello della “catena ininterrotta di pellegrini che si sono succeduti nei secoli”. Ecco le tappe fondamentali di
un’esperienza unica e pregnante che ci ha donato tanto in quanto cristiani e cittadini del mondo. La prima tappa del nostro itinerario è stata Acri, anticamente nota come Tolemaide, città citata già negli Atti degli Apostoli e che
rappresentava il punto di approdo dei pellegrini provenienti che, dall’occidente, si recavano in Terra Santa. Qui abbiamo visitato la Chiesa di San Giovanni Battista, riportata alla luce, grazie anche al contributo della nostra diocesi. La seconda giornata è esordita con la celebrazione eucaristica nella Basilica dell’Annunciazione a Nazaret, in Galilea, eretta al di sopra della grotta in cui la storia della nostra fede cristiana ha avuto inizio. Lì nei pressi, è collocata anche la Chiesa di San Giuseppe, costruita al di sopra della casa di S. Giuseppe, dove Gesù è cresciuto, di ritorno dall’Egitto.
Ci siamo recati, successivamente, presso la Basilica della Trasfigurazione di Gesù, sul monte Tabor, e a Cana di Galilea, dove è stato costruito un Santuario, nel luogo in cui il Signore ha compiuto il suo primo miracolo: la trasformazione dell’acqua in vino. Qui, le coppie di sposi hanno avuto l’opportunità di rinnovare le promesse matrimoniali. In serata, abbiamo partecipato alla processione mariana, tenutasi presso la Basilica dell’Annunciazione. Il terzo giorno ci siamo recati a Cafarnao, al memoriale di S. Pietro (dove è stata celebrata la Santa Messa), al di sotto del quale si trovano i resti della casa di S. Pietro, dove Gesù ha vissuto nei
tre anni precedenti alla sua morte e ha compiuto numerosi miracoli, tra cui la guarigione del paralitico. Nello stesso sito si trovano anche i resti della Sinagoga in cui Gesù “insegnava”, in cui ha guarito l’indemoniato e dove ha pronunciato il discorso sull’Eucarestia. Abbiamo, poi, visitato il Santuario costruito in prossimità del luogo in cui il Signore ha pronunciato il discorso delle Beatitudini, il Santuario costruito dove Gesù ha moltiplicato
i pani e i pesci e la Chiesa del Primato di Pietro, eretta dove Gesù risorto appare agli Apostoli e affida a S. Pietro la guida della Chiesa. Infine abbiamo fatto un giro in barca sul lago di Tiberiade, durante il quale sono stati letti alcuni passi del Vangelo in cui si raccontano alcuni fatti prodigiosi avvenuti sul lago (Gesù che cammina sulle acque) e aventi spesso Pietro come protagonista.
Il quarto giorno, dopo la Santa Messa celebrata nella Chiesa del Buon Pastore a Gerico, a pochi passi dal Sicomoro, dove Zaccheo era salito per poter vedere Gesù, siamo stati condotti sulle rive del fiume Giordano dove il Signore ha ricevuto il battesimo da parte di San Giovanni Battista e dove ciascun pellegrino ha potuto rinnovare il suo battesimo. Ci siamo, in seguito, diretti nelle vicinanze del Monte delle Tentazioni, area desertica in cui
Gesù si è ritirato per quaranta giorni ed, infine, presso gli scavi di Qumran, che ospitavano, all’epoca di Gesù un insediamento di Esseni, comunità monastiche di origine ebraica, tra le cui attività vi era la ricopiatura di manoscritti (alcuni dei quali ritrovati all’interno di grotte presenti nei pressi del sito archeologico). Abbiamo trascorso il quinto giorno nei dintorni di Betlemme, partendo dalla visita al campo dove i pastori hanno ricevuto
l’annuncio della nascita di Gesù dall’Angelo a Beit Sahur. Poi abbiamo visitato la Basilica della Natività e dopo la messa celebrata nella cappella di Santa Caterina, abbiamo visitato le Grotte sottostanti, legate al ricordo di San Girolamo, e la Grotta del Latte, in cui si dice che la Madonna abbia allattato Gesù. Nel pomeriggio ci siamo recati ad Ain Karem, dove si trova il Santuario della Visitazione, costruito sul luogo dove Maria va a trovare
sua cugina Elisabetta e intona il Magnificat, ed il Santuario costruito sulla grotta in cui è nato San Giovanni Battista. In serata ci siamo recati alla Grotta della Natività dove si è svolta una suggestiva veglia di preghiera.
Gli ultimi tre giorni del pellegrinaggio si sono svolti a Gerusalemme. Siamo partiti da Betfage, dal Santuario delle Palme, luogo da cui ha avuto inizio l’ingresso di Gesù a Gerusalemme a cavallo di un asino, in accordo con le profezie di Zaccaria. Abbiamo visitato il Santuario dell’Ascensione, il Santuario costruito nel luogo dove Gesù ha insegnato agli apostoli il Padre Nostro, la Tomba di Maria dove è avvenuta l’assunzione, la grotta del Getsemani, dove il Signore è stato tradito da Giuda, l’Orto degli Ulivi con la Basilica dell’Agonia, dove Gesù chiede che non sia fatta la sua, ma la volontà del Padre. Nel giorno successivo ci siamo focalizzati sulla visita alla Basilica del Santo Sepolcro. Dopo la Santa Messa abbiamo visitato l’Edicola del Santo Sepolcro, costruita sul luogo della tomba del Signore; poi abbiamo visitato e pregato sul Calvario, in cui è stata issata la croce e la Pietra dell’Unzione
dove Gesù è stato deposto subito dopo la sua morte. Successivamente, abbiamo visitato la cappella che conserva la roccia con la crepa che si è formata in seguito al terremoto verificatosi durante la morte di Gesù, la cappella in cui è stata ritrovata la Croce, la cappella costruita su quello che è stato il carcere di Cristo e l’altare della Maddalena. Nel pomeriggio abbiamo partecipato ad un incontro sulla Custodia della Terra Santa, recitato la Via Crucis nelle vie della Vecchia Gerusalemme e assistito alla chiusura della porta del Santo Sepolcro. Il pellegrinaggio è terminato con un giro delle mura e delle porte d’accesso alla città antica di Gerusalemme, a cui è seguita Santa Messa presso il Cenacolo e visita al luogo in cui è avvenuta l’Ultima Cena. Poi ci siamo spostati dove sono collocati i resti del monastero francescano lì presente in passato. Abbiamo visitato la Sinagoga al cui interno si trova la tomba di Davide ed infine la Basilica della Dormitio Mariae, dove la Madonna si è addormentata prima di essere assunta in cielo. Vorrei concludere il mio resoconto con una frase di Padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, che descrive al meglio il senso di questo itinerario: “Camminare sulle orme di Gesù è semplicemente la più bella descrizione di ciò che significa essere suoi discepoli, essere cristiani, e il pellegrinaggio mira principalmente a questo: aiutarci a percorrere il cammino della nostra vita seguendo Gesù”.