Carissimi,
purtroppo la Pasqua di questo anno è stata funestata da vili attentati in alcune chiese e alberghi dello Sri Lanka, che hanno provocato centinaia di morti e innumerevoli feriti. La luce e la gioia della Risurrezione del Signore sono state offuscate dalle tenebre di una tragedia, frutto di cuori perversi, consumati dall’odio. Con questo messaggio che invio a voi, cari fratelli e sorelle delle nostre comunità, voglio esprimere pubblicamente la solidarietà della Diocesi con la Chiesa cingalese che ha vissuto nel Giorno della Risurrezione il proprio Venerdì Santo. Una Chiesa che è stata crocifissa in tanti suoi figli e figlie ma che non ha sicuramente perso la propria speranza e la propria fiducia nel Signore. La persecuzione che in tante parti del mondo affligge i cristiani non annienterà mai la Chiesa, che è corpo vivo del Risorto. La consoliderà, invece, nella carità e le permetterà di continuare ad attraversare i secoli per essere lievito per far crescere il Regno di Dio che viene.
Vorrei che in queste ore di tenebra, nelle quali lo sgomento e l’angoscia rischiano di sopraffarci, potessimo sentire tutti la presenza del Risorto che ci accompagna tra le tempeste del mondo e non ci lascia soli a lottare contro le potenze del male. Nello stesso tempo, vorrei che crescesse tra noi la consapevolezza di essere parte della Chiesa di Cristo sparsa in ogni angolo del mondo. I nostri fratelli e sorelle nella fede, ovunque vivono, ci appartengono e, soprattutto quelli che soffrono per la loro fedeltà al Vangelo, sono da sentire più vicini al nostro cuore.
È necessario reagire all’odio e alla violenza con le uniche armi che noi cristiani possediamo, la preghiera e la penitenza. Riprendiamo e facciamole nostre le parole che la liturgia mette sulle nostre labbra e nel nostro cuore nella II Preghiera eucaristica della Riconciliazione:
Riconosciamo il tuo amore di Padre
quando pieghi la durezza dell’uomo,
e in un mondo lacerato da lotte e discordie
lo rendi disponibile alla riconciliazione.
Con la forza dello Spirito
tu agisci nell’intimo dei cuori,
perché i nemici si aprano al dialogo,
gli avversari si stringano la mano
e i popoli si incontrino nella concordia.
Per tuo dono, o Padre
la ricerca sincera della pace
estingue le contese,
l’amore vince l’odio
e la vendetta è disarmata dal perdono.
Crediamo fermamente alla forza terapeutica della preghiera. Davvero può fare miracoli! E il miracolo che chiediamo è proprio questo: togliere il cuore indurito dall’odio, trapiantando un cuore sanato dall’amore. Sì, è possibile estirpare i semi di morte presenti nella storia perché Cristo Risorto ha vinto la morte!
Proprio per sentire la forza della preghiera, invito tutte le comunità della Diocesi a dedicare le celebrazioni di domenica prossima, II di Pasqua o della Divina Misericordia, ad una corale invocazione del dono della pace per quelle terre dove si uccide nel nome di Dio. Purtroppo sono tanti i cristiani perseguitati nel mondo. Stiamo con loro, amiamoli con intensa fraternità! In particolare, chiedo che si preghi per tutte le vittime degli attentati nello Sri Lanka: per i defunti, perché siano accolti tra le braccia misericordiose di Dio, per i feriti, perché possano ristabilirsi in salute, per le famiglie provate dal dramma, perché siano consolate e irrobustite nella fede. Non manchi anche la preghiera per i carnefici e per quelli che fanno della violenza la loro ragione di vita, perché si aprano al dono della pace e si convertano al Dio dell’amore. Propongo una intenzione che può essere inserita nella Preghiera universale:
Per i nostri fratelli e sorelle che il Giorno di Pasqua sono state vittime nello Sri Lanka di odio omicida, perché la luce del Risorto li raggiunga offrendo consolazione e speranza: i morti vivano la gioia dell’abbraccio eterno del Padre, i feriti ritrovino la salute, quelli che piangono siano accarezzati dalla tenerezza del Dio che è vicino a chi soffre. Preghiamo.
Cari fratelli e sorelle, non facciamoci vincere dalla paura! Cristo Risorto vive con noi ed è la nostra forza. Soprattutto non lasciamoci tarpare le ali della carità, fatta di accoglienza, di solidarietà, di condivisione. Non permettiamo che queste vicende dolorose e drammatiche abbiano come effetto di sollevare muri di difesa, chiudendo il cuore verso i fratelli che tendono le mani e implorano il nostro aiuto. Coltiviamo la cultura dell’inclusione e non dell’esclusione! Proprio perché Cristo Risorto è con noi, non temiamo le forze avverse del male: vinciamole sempre con la carità!
Ci custodisca la Madre del Risorto, trasmettendoci in queste ore di dolore un frammento della sua fede, che l’ha tenuta in piedi presso la croce del Figlio!
Rinnovando il mio augurio di Buona Pasqua, tutti vi benedico!